Mostra “Copacabana Vênus” di Raphaël Blum al Calouste Gulbenkian Arts Centre (RJ)

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I ritratti realizzati sulla spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro, fra 2015 e 2018, onorare le varie forme della bellezza femminile.

Che siano carioca, paulisti, gente di Buenos Aires e parigini, vogliono mostrare i loro corpi coperti di farfalle, draghi o altre figure di animali, giovani donne si incontrano a Copacabana, nel prestigioso sito di Guanabara Bay, uno spazio scenico dove vengono messi in scena in modo naturale, di fronte al cielo e al mare, colori cangianti.

Il Immagini realizzati sotto forma di trittici forniscono contemporaneamente un punto di vista sul paesaggio e su chi si è appropriato del ruolo di Venere. l'azzurro del cielo, come la schiuma, non dovrebbe, tuttavia, fate dimenticare che Venere è qui sotto la protezione della Vergine, a da Copacabana, il cui manto è fatto dell'azzurro del cielo.

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Venere di Copacabana

Raphaël Blum è un fotografo itinerante, che viaggia per registrare le persone. Viaggio tra sé e l'altro, ma allo stesso tempo il fotografo è cittadino del mondo, vale la pena dirlo, di un mondo di persone e luoghi senza confini.

Il fotografo gira il mondo alla ricerca dei suoi personaggi e li raccoglie uno per uno, In mezzo alla folla, nel corso della vita quotidiana. Insegue passanti anonimi per le strade delle grandi città, dalle strade, ma non sorprenderli con la tua fotocamera, anzi, chiede loro di posare per un ritratto e instaura un rapporto diretto, faccia a faccia, tra fotografo e soggetto.

Interferisce molto poco con le immagini., e stabilisce sempre un rapporto figura e sfondo – la persona e il suo posto. Lascia sempre che le persone ritratte interpretino i propri personaggi. Fotografali dalla parte anteriore o posteriore, senza tasse, lasciandoli a loro agio e, assim, esalta l'espressione corporea e i suoi significati.

Da questo dialogo Raphaël coglie individualità sorprendenti, forti in se stessi, ma che arricchiscono e debordano nelle altre foto della serie “Copacabana Vênus”. I ritratti sono ritagli di una trama sociale, dello stesso tempo urbano, dallo stesso luogo – sono frammenti della collettività. Tutte le foto emergono da un tessuto sociale vasto e unico.

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Raphaël si china sulle persone ai loro posti, e la location di questo servizio fotografico è Copacabana, al"principessa del mare", e ci sono ispiagge… pieno di luce… le tue sabbie, il tuo cielo così belloe le tue muse, le tue sirene sempre sorridenti…

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Questo saggio fotografico tenutosi a Copacabana, è stato sicuramente ispirato dalla “Nascita di Venere” del pittore rinascimentale Sandro Botticelli. La Venere di Botticelli o le Veneri di Copacabana, nessun plurale, di Raphaël Blum, nascono tra le onde e raggiungono la sabbia sospinti dalla brezza per irradiare bellezza e sensualità.

C'è sempre nella tua fotografia la nozione dell'individuo come parte di un contesto più ampio.. sono Unico, ma mi riconosco nell'altro. O come scrisse il poeta Mário de Andrade – “Ho trecentocinquanta anni, ma un giorno finalmente mi ritroverò…"

Raphaël Blum ha scelto un cast di attori per formare un insieme di individualità. In questo saggio fotografico, i corpi sono luminosi come il sole e trasudano chimere.

Fábio Magalhães, direttore artistico di MAC/Sorocaba (SP)
Mostra “Venere di Copacabana”
Periodo: 17/06 al 31/07/23
A cura di: Fábio Magalhães
Dove: Calouste Gulbenkian Foundation Arts Center (RJ)

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